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Monitoraggio del Lupo

Intervallo di tempo: Ottobre 2010 – Gennaio 2012

Area di interesse: Regione Marche

Enti partner: Regione Marche, ISPRA, Provincia di Pesaro e urbino, Provincia di Ancona, Provincia di Macerata, Comunità Montana Esino Frasassi, Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi, Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, Risarva Naturale Statale Gola del Furlo, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale Gran Sasso e Laga
La Regione Marche ha deciso di aderire al Piano d’azione nazionale per la conservazione del lupo promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con l’ISPRA.
Nello studio si espongono i risultati del primo anno dell’indagine relativa alla conservazione del lupo nell’Appennino marchigiano, svolta nel periodo compreso tra ottobre 2010 e gennaio 2012.
Il Programma Regionale si propone per la prima volta in assoluto di “fotografare” contemporaneamente la situazione delle conoscenze su questa specie, in tutta l’area appenninica della nostra regione. Infatti, in passato ogni area protetta ha svolto indagini anche approfondite sulla presenza e consistenza del lupo nel proprio territorio di competenza, ma il valore aggiunto di questo progetto è dato dalla contemporaneità e dalla copertura di porzioni di territorio anche esterne ai parchi; tutto ciò è stato possibile anche grazie alla preziosa collaborazione delle Associazioni agricole, ambientaliste e venatorie, che hanno saputo coinvolgere a livello locale parecchi operatori volontari che si sono prodigati con successo e soddisfazione. Il coordinamento tecnico scientifico a livello regionale è stato affidato al Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi che ha assunto il ruolo di capofila rispetto agli enti gestori delle Aree Protette dell’Appennino marchigiano.
Visto il ruolo strategico delle azioni e degli interventi per la conservazione e la salvaguardia della biodiversità, sono stati utilizzati dei metodi di monitoraggio standardizzati valutandone efficienza ed efficacia, assicurando particolare impegno delle risorse nelle aree prioritarie per la conservazione del lupo o nei corridoi potenziali. In questo contesto sono state previste numerose attività:
-monitoraggio del lupo, attraverso indagini di campo articolate nella raccolta dei campioni fecali, nelle sessioni di wolf howling e nell’attività di tracking su terreno innevato alla ricerca delle piste per identificare la dimensione dei gruppi. Registrazione ed analisi di tutti i dati raccolti e predisposizione di un data-base in ambito G.I.S;
⎯ analisi genetica dei campioni fecali raccolti e degli individui deceduti. Le identificazioni genetiche sono state effettuate presso il Laboratorio di Genetica dell’ISPRA applicando il protocollo standardizzato attualmente utilizzato nell’ambito del programma di monitoraggio in Emilia-Romagna e in Umbria. Il protocollo consente di identificare la specie (lupo, cane o eventuale ibrido), il genotipo individuale ed il sesso di ogni campione Il Lupo nelle Marche – indagine condotta da ottobre 2010 a gennaio 2012 7 biologico che contenga DNA sufficiente. Tutti i campioni analizzati sono stati accuratamente georeferenziati e inseriti nella banca-dati genetica delle popolazioni di lupo italiano;
⎯ predisposizione e gestione di una rete di monitoraggio attraverso metodologia di fototrappolaggio su sistema digitale, limitatamente ad alcune zone già indagate precedentemente e ad alcune aree campione del territorio;
⎯ organizzazione di seminari per la formazione e l’aggiornamento del personale coinvolto: in merito alla disseminazione del progetto sono stati previsti opportuni incontri pubblici in ciascuna macroarea interessata e una pubblicazione di taglio scientifico-divulgativo che sintetizzasse l’intero programma regionale.

Tutto ciò ha consentito la realizzazione di una banca dati informatizzata, a disposizione della Pubblica Amministrazione, che permette di documentare, mediante l’utilizzo della cartografia digitalizzata regionale, la distribuzione del lupo, la presenza di gruppi stabili e riproduttivi, la capacità di dispersione dei singoli esemplari, oltre che evidenziare la presenza di cani vaganti o di ibridi tra lupo e cane, anche in associazione con episodi di predazione sul bestiame domestico

macroaree di studio del Lupo

* Per lo studio completo inviare la richiesta via mail a ufficio.conservazionenatura@parcogolarossa.it

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